The Hong Kong Telegraph - Filarmonica Romana, il debutto del violoncellista László Fenyö

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Filarmonica Romana, il debutto del violoncellista László Fenyö
Filarmonica Romana, il debutto del violoncellista László Fenyö

Filarmonica Romana, il debutto del violoncellista László Fenyö

Il musicista ungherese il 25 aprile al Teatro Argentina

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Il violoncellista ungherese László Fenyö debutta alla Filarmonica Romana il 15 aprile con un omaggio ai grandi autori del suo paese, Liszt, Bartók, Kodály e Dohnányi. Il musicista, che si esibisce di rado nella capitale, sarà protagonista della serata alla Teatro Argentina con la pianista russa Julia Okruashvili. Salito alla ribalta nel 2004 quando a 29 anni ha vinto il Concorso Internazionale "Pablo Casals" a Kronberg in Germania, László Fenyö è ad oggi il più celebre violoncellista ungherese, fra i migliori musicisti del suo paese, insignito del Premio Franz Liszt assegnato dal ministero della Cultura. Interprete brillante, dalle grandi capacità tecniche ed espressive, si è esibito negli ultimi anni sui più importanti palcoscenici del mondo, tra cui Concertgebouw di Amsterdam, Wigmore Hall di Londra, Gasteig di Monaco. Intensa è stata la collaborazione con il compositore e direttore Krysztof Penderecki con cui si è esibito diverse volte. Per la sua prima volta all'Accademia Filarmonica Romana, ha scelto Béla Bartók con la Rapsodia n. 1 originariamente scritta per violino e pianoforte di cui il compositore, su richiesta di Pablo Casals, approntò una versione per violoncello e pianoforte. Dello stesso autore saranno proposte le celeberrime Danze popolari rumene Sz. 56, nate per pianoforte nel 1915 (qui nella trascrizione per violoncello e pianoforte di Luigi Silva). Il programma prevede poi la Sonata n. 1 op. 4 per violoncello composta fra il 1909 e il 1910 da Zoltán Kodály, e un omaggio a Franz Liszt con la trascrizione per violoncello e pianoforte del celebre notturno Sogno d'amore. Sarà ricordato anche Ernő Dohnányi (1877-1960), padre spirituale della musica ungherese, con la suite Ruralia Hungarica, fra le sue opere più celebri che riprende melodie popolari della Transilvania. Infine il tributo di Kodály a Johann Sebastian Bach con la trascrizione di tre Preludi di corale.

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