The Hong Kong Telegraph - Un'arma per fermare la 'malattia dell'inchiostro' nelle foreste

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Un'arma per fermare la 'malattia dell'inchiostro' nelle foreste
Un'arma per fermare la 'malattia dell'inchiostro' nelle foreste

Un'arma per fermare la 'malattia dell'inchiostro' nelle foreste

Studio del Cnr, telerilevamento per monitorarne la diffusione

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Il telerilevamento satellitare è un'arma efficace per monitorare la diffusione della 'malattia dell'inchiostro' nelle foreste di castagno e quercia da sughero presente in diverse regioni italiane. E' il risultato di uno studio condotto dall'Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Cnr, in collaborazione con l'Università della Tuscia e l'Università di sviluppo sostenibile di Eberswalde in Germania, pubblicato sulla rivista "Remote Sensing Applications: Society and Environment". Si aprono, di fatto, nuove prospettive nella gestione della salute forestale. La patologia è causata da organismi patogeni del genere Phytophthora che attaccano radici e colletto degli alberi, provocando un annerimento che ricorda le macchie d'inchiostro. Il risultato è un deperimento progressivo che si manifesta con ingiallimento delle foglie, disseccamento dei rami e, nei casi più gravi, morte della pianta. L'indagine ha impiegato i sensori multispettrali Sentinel 2 e PlanetScope, oltre al radar Sentinel 1, per distinguere tra alberi sani e malati. Le bande del rosso e dell'infrarosso si sono dimostrate particolarmente efficaci nel rilevare la diffusione della malattia, poiché consentono di identificare sottili variazioni nella radiazione riflessa dalla vegetazione, fornendo indicazioni precise sullo stato di salute degli alberi. Questa metodologia permette di mappare con notevole accuratezza le aree forestali colpite, facilitando una valutazione estensiva e tempestiva delle zone infette; meno accurata, invece, la discriminazione tra i diversi livelli di gravità dell'infezione. "Monitorare lo stato di salute delle foreste è cruciale per contrastare gli effetti del cambiamento climatico", afferma Alessandro Sebastiani, primo autore dell'articolo e tecnologo presso Cnr-Iret, "l'aumento delle temperature, delle ondate di calore e dei periodi di siccità previsto per i prossimi anni probabilmente favorirà la diffusione di patogeni come Phytophthora. Il nostro approccio sperimentale permette di mappare le aree soggette ad infezione, fornendo uno strumento prezioso per rapide azioni di contrasto".

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