Piemonte, nocciole a rischio per la cascola precoce
La affronta la ricerca con progetto Agrion-Università di Torino
Gestita l'emergenza cimice asiatica, a mettere a repentaglio la produttività dei noccioleti del Piemonte è ora la cascola precoce, ovvero la caduta anticipata dei frutti a terra, non ancora maturi e talvolta nemmeno fecondati. Sul problema è al lavoro la Fondazione Agrion con il progetto di ricerca Nocciola Qualità, in collaborazione con l'Università di Torino. Esistono due tipi di cascola. Quella tradizionale è legata a un insieme di fattori quali scarsa o insufficiente impollinazione, squilibri nutrizionali e idrici, fattori patogenici o metereologici, punture di insetti, anomalie di tipo genetico, terreno inadatto. C'è poi la Brownstain Disorder, legata soprattutto a stress termici e luminosi dovuti al cambiamento climatico, come i periodi eccessivamente piovosi. In questo caso cadono dei frutticini ancora racchiusi nel loro involucro, con imbrunimenti sul guscio esterno dai quali a volte fuoriescono essudati di colore scuro, e all'interno i i tessuti appaiono spugnosi e anneriti. Il progetto di ricerca mira a individuare strategie innovative per fornire al comparto strumenti utili per poter ottenere produzioni che mantengano gli standard di qualità e quantità del passato. Le principali sfide, spiega Agrion, riguardano "l'impostazione di linee guida per il rinnovo degli impianti a fine ciclo e la loro corretta futura gestione, il contrasto ai fenomeni di stanchezza ed erosione del suolo, e lo svolgimento di accurate indagini sulla fisiologia e nutrizione della pianta per meglio rispondere ai cambiamenti climatici". Per esempio valutando "cloni e varietà più performanti per il territorio" e "gestendo le emergenti e nuove avversità in fatto di funghi e insetti mantenendo alta l'attenzione nei confronti della salute degli operatori e dell'ambiente".
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